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Franco Miccolis e il suo commissario Miconi

La passione per la scrittura. La nascita del commissario Miconi. I progetti futuri. Questo e tanto altro nell'intervista a Franco Miccolis, autore del libro "Le indagini del commissario Miconi".

La scrittura è sempre stata una sua passione?

"Molteplici sono state le mie passioni ed altrettanto numerosi i fallimenti. Sbagliavo l’approccio. Vivevo la passione del momento aspettandomi necessariamente dei risultati che mi appagassero, ma soprattutto da mostrare agli altri. Assolutamente errato. La vera passione è quella cosa che fai con infinito trasporto quando nessuno ti vede. La fai per te. La fai perché ti fa stare bene. La fai perché non puoi e non vuoi farne a meno. La fai e basta. Questo è ciò che è accaduto tra me e la scrittura, dopo anni e anni di letture. Un incontro intimo avvenuto in età adulta. Poi qualche scappatella con post sui social ed infine il tradimento con la pubblicazione di un libro. Una passione giovane, ma potentissima"

Come è nato il personaggio del commissario Miconi?

"Come molti sanno, o verranno a saperlo ora, mio padre era un poliziotto che prestava servizio nella città delle Due Torri. Volevo ricordarlo e credo, anzi ne sono certo, che questo mio personaggio lo avrebbe molto inorgoglito. Non era un commissario e neanche un investigatore, ma era un buon poliziotto che aveva scelto Bologna come città ideale per far crescere la sua famiglia. Storia, cultura, tradizione, sicurezza, creatività e vitalità. Questa era la Bologna che aveva conosciuto mio padre, ma le cose cambiano, talvolta in peggio. Tramite il commissario Alessandro Miconi racconto questa trasformazione in un contesto caratterizzato da degrado e delinquenza".

Quanto di Franco Miccolis c'è nel commissario Miconi?

"La scrittura spesso può diventare uno specchio delle esperienze e della personalità dell’autore. È un modo di esplorare, elaborare e comunicare le proprie emozioni, riflessioni e percezioni attraverso il filtro delle storie. Scrivere di sé stessi attraverso i personaggi può essere un modo potente per esplorare aspetti della propria personalità, desideri e paure in un contesto narrativo. Ogni storia scritta può diventare un viaggio introspettivo e in questo processo, la scrittura diventa uno strumento potente per comprendere le molteplici sfaccettature della propria identità. Concludendo, devo purtroppo ammettere che Miconi è diventato il mio psicoterapeuta personale".

Il commissario Miconi lavora per la giustizia, e molte delle sue considerazioni offrono diversi spunti di riflessione. Questo era uno dei suoi intenti quando ha regalato questo libro al pubblico?

"Il mio intento precipuo era quello di raccontarmi attraverso un personaggio di pura fantasia e, semmai ci fossi riuscito, ‘utilizzarlo’ come un veicolo per esplorare tematiche più ampie. La forza di un personaggio come Miconi sta anche nella sua capacità di sollevare domande e stimolare la riflessione su tematiche più ampie all’interno della trama narrativa quali: la costante ricerca della verità, la giustizia oltre la pena, il peso del passato, l’effetto catartico dell’indagine, la burocrazia e l’efficienza, la solitudine e l’isolamento. Miconi (o il suo inventore) lancia il sassolino nello stagno, il lettore decide quanti cerchi concentrici generare".

Quanto è durata la stesura del libro? Ha mai avuto il famoso “blocco dello scrittore” scrivendolo?

"La genesi del libro, suddiviso in tre distinti episodi uniti da un fil rouge che compone l’ordito della narrazione, è durata poche settimane. Molto più tempo è servito per passare dall’idea alla stesura definitiva. Notti insonni e ore sottratte alla quotidianità che valgono tanto per me e, spero, per chi leggerà il mio libro. Durante la scrittura del libro non c’è stato alcun “blocco dello scrittore” per il semplice fatto che non lo sono. Magari lo fossi. Sono, semplicemente, un docente di Informatica che coltiva la sua passione".

Progetti futuri? C’è un altro libro in cantiere?

"Progetti di vita tanti, vista la ‘tenera’ età agognata. Progetti lavorativi pochi, vista la ‘matura’ età anagrafica. Scherzi a parte, il commissario Miconi ha continuato ad indagare risolvendo tanti altri casi che vorrebbe condividere. Poi c’è sempre il libro più intimo che forse un giorno… Ma questa è un’altra storia".

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